Decreto "Cresci Italia" e sue conseguenze: Il paradosso di Monti che concorre ad allungare i tempi della giustizia

Iniziano a farsi vedere - e sentire - gli effetti negativi di un decreto che sembra fatto più per per cercare consensi popolari che per far crescere il Paese, ad onta dell’immodesto titolo di tale “sforzo legislativo”.
Come tutti sanno il Decreto Legge n. 1/2012 all’art. 9 ha abrogato dal 24-01-2012 tutte le tariffe professionali prevedendo che gli organi giurisdizionali utilizzino, per determinare il giusto compenso dei professionisti orfani di tariffe, non meglio precisati parametri stabiliti da un ancor meno identificato Ministro “
vigilante”.
Ora è accaduto che - vuoi per svista, vuoi per la fretta, vuoi per ignoranza ed inesperienza della materia - non ci si è preoccupati di predisporre (o far predisporre) preventivamente tali parametri, né di prevedere - in alternativa - una norma transitoria che disciplini la fattispecie fino all’emanazione dei fantomatici parametri.
La diretta conseguenza di questo vero e proprio vuoto legislativo è che i Magistrati si trovano - oggi - nell’impossibilità di procedere alla liquidazione delle spese di giudizi e procedimenti i quali, quindi, devono essere rinviati in attesa della emanazione dei parametri ministeriali.
Qui è possibile leggere il provvedimento di rinvio cui è stato costretto il Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Cosenza
Perché il nostro Ministro Severino non ha contribuito ad evitare ciò con la sua invidiata esperienza forense?
Ed ancora: Adesso chi lo dice al bocconiano Capo del Governo che, invece di risolverlo, ha contribuito ad aggravare il problema della lentezza dei giudizi?

Perché mi sono dimesso da Consigliere

Da più parti mi è stato chiesto di esplicitare i motivi che mi hanno indotto a rassegnare le dimissioni da membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Camerino.
Mi sono determinato a pubblicare la mia lettera di dimissioni solo quando si è affermato che tale scelta era stata determinata da contrasti personali con altri membri del CdO.
Naturalmente ciò non è affatto vero e chi mi conosce sa perfettamente che sono abituato a non abbandonare il tavolo della discussione ed ad affrontare coloro che la pensano diversamente da me sempre con spirito propositivo e costruttivo.
Nella mia lettera di dimissioni indico gli unici motivi che mi hanno determinato a ciò. Potete leggerla e scaricarne una copia qui.
Ho cercato di far capire ai miei colleghi Consiglieri gli errori e gli sbagli in cui erano incorsi ma questi non si sono neppure fermati un attimo a considerare che forse un minimo di ragione potevo averla.
E da questa altera cecità, da questa forzata volontà di non confrontarsi e capire, dalla constatata impossibilità di mutare anche il poco e dalla inutilità di qualsiasi forma di costruttiva opposizione è maturata la decisione delle mie dimissioni.

La risposta dell'OUA a Severino

Stranamente condivido in pieno la presa di posizione dell’Unione guidata da de Tilla (qui è possibile reperire il comunicato stampa) in risposta alla relazione di parte della ministro Severino che dimostra forse di appartenere a quella tanto esigua quanto invidiata schiera di Avvocati con pochi clienti multimilionari e che quindi non sanno nulla della Professione esercitata dalla maggior parte degli Avvocati.
Le sei proposte avanzate dall’OUA sembrano essere molto concrete (forse quella meno di tutte è la soluzione di informatizzare i tribunali minori) e comunque rispecchiano più delle altre le vere aspettative che la Società si aspetta di avere da una seria riforma della Giustizia.